Threads. Prime impressioni sul nuovo social network targato Meta

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Scritta da Alex Speaker

Idealizzatore di ItalyTechDom.net e unico developer del blog.

Il 5 Luglio 2023, in tutto il mondo (anzi, in gran parte), Meta lancia la nuova piattaforma “powered by Instagram” denominata “Threads”. Il nuovo social network rivale di X (ex Twitter) di Elon Musk.

Dopo ben 6 mesi dal suo rilascio, il 14 Dicembre viene resa disponibile a tutti i cittadini europei, coprendo difatti, quasi in tutto il mondo. Dopo soli pochi mesi dall’arrivo anche in Europa, Threads ha guadagnato una bella fetta di pubblico.

Sono molti gli utenti attivi, soprattutto i ragazzi della generazione Z, che utilizzano giornalmente la piattaforma, facendo diventare con molta probabilità la nuova “Facebook” per la GenZ, o forse no.

Analizziamo un attimo le due piattaforme, e cerchiamo di capire perché Threads potrebbe essere la facebook per i ragazzi del 2000.

Threads, la nuova Facebook per la GenZ?.

Risposta breve: No, anche perché sono comunque due piattaforme completamente diverse tra loro.

Facebook è un social network dove puoi condividere qualsiasi post basato sul testo, immagini, video, reel, stories. Threads, invece, è una piattaforma di microblogging, dove puoi esprimerti in pochissime parole, con la possibilità di aggiungere foto e video. Di conseguenza, non potrà mai essere il nuovo Facebook della nuova generazione.

Come già detto prima, su Threads c’è la possibilità di condividere foto e video. Di fatti, potrebbe sostituire “l’app madre”, ovvero Instagram. Potrebbe sostituirla?

Threads, la nuova versione di Instagram per la GenZ?

Come anche per Facebook, la risposa è sempre no.

E’ vero che Threads integra la possibilità di condividere (oltre al testo) immagini e video, ma lo scopo principale è ben diverso rispetto a Instagram. Su Threads (come su X), si usa molto di più il testo per condividere un pensiero o qualsiasi altra tipologia di contenuto. Oltre al testo, ricordiamoci che si può anche condividere tracce vocali e sondaggi. Inoltre, il sistema di “commenti” è ben diverso da Instagram, perché funziona proprio come su X: crei un tuo post, in risposta ad un altro post di un altro utente. Un botta e risposta, praticamente.

Sappiamo bene che Mark ha voluto creare il suo “Twitter”, facendo concorrenza al caro e amato Elon.

Inoltre, dal lancio della piattaforma in Europa, Zuckerberg ha annunciato un grande aggiornamento per la piattaforma, rendendo Threads più completa e ancora più connessa, diventando così ancora più competitiva con “X”.

Threads e il Fediverso

Immagina i post pubblicati su Threads, visibili anche su altri social network. Ad esempio, possiamo già trovare Mastodon, una piattaforma open source e libera, basata anch’essa sul microblogging (nata inizialmente come alternativa libera e gratuita a Twitter), ma con la caratteristica di essere “connessa” con altre piattaforme identiche (e non).

Tutto ciò è possibile tramite un protocollo di rete chiamato “ActivityPub”, che altro non è se non un protocollo di rete sociale decentralizzato (come per esempio il bitcoin, ma non ha nulla a che fare con quest’ultimo) che consente (tramite API tra server-server) di federare (distribuire) i contenuti di una piattaforma all’altra, e viceversa. Praticamente, è come connettere più computer tra di loro e far scambiare i file tra di loro.

È una mossa vincente per Mark, in quanto può far vedere tranquillamente i contenuti dei suoi iscritti su altre piattaforme simili, senza però l’obbligo di iscriversi davvero a Threads e rimanere connessi a un’altra piattaforma con i suoi termini e condizioni.

Oggi, com’è Threads?

Per farla breve, è un Twitter, ma ben fatto. Graficamente moderno, ma un po’ difficile da capire per chi non è mai stato su queste piattaforme. Tuttavia, ha un bel futuro davanti a sé.

Come per qualsiasi piattaforma appena nata, ha avuto il suo boom di iscritti (in Europa, ovviamente). Migliaia di utenti si sono subito iscritti e hanno iniziato a pubblicare contenuti sulla nuova piattaforma.”

Certamente, dato che non stiamo parlando di un nuovo TikTok, l’attenzione e il tempo trascorso all’interno di questo social sono molto limitati. Tuttavia, registra già molte interazioni e nuovi contenuti ogni giorno. Un po’ di tempo da dedicargli per leggere qualche meme o notizia si riesce sempre a trovare. Inoltre, una volta che Mark annuncerà la federazione con tutti gli altri social network che condividono il protocollo ActivityPub (compreso RPIGroup Social, di cui parleremo in un prossimo articolo), chissà cosa succederà.

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